Che cos’è davvero lo yoga secondo Patañjali: oltre la pratica fisica.

Quando oggi sentiamo la parola yoga, pensiamo quasi automaticamente a tappetini, posture, allungamenti, immagini di corpi flessibili.
Eppure, se ci avviciniamo ai testi della tradizione, scopriamo che lo yoga nasce come via interiore ben prima di diventare una pratica fisica diffusa in Occidente.

Il testo che più di ogni altro ha definito lo yoga classico è lo Yoga Sūtra di Patañjali, composto probabilmente tra il II secolo a.C. e il V d.C., nella quale ci viene offerta una definizione dello Yoga che è al tempo stesso semplice e radicale:

Yogaḥ citta-vṛtti-nirodhaḥ
Lo yoga è la cessazione delle fluttuazioni della mente.

In queste poche sillabe troviamo una rivoluzione:
lo yoga non è innanzitutto una tecnica sul corpo, ma una disciplina della mente e della coscienza.

Lo yoga come scienza dell’esperienza interiore

Per Patañjali, la mente ordinaria è caratterizzata da un flusso continuo di attività cognitive ed emotive — pensieri, ricordi, percezioni, immaginazioni, timori. Queste “vṛtti”, fluttuazioni, impediscono di vedere la realtà in modo chiaro: come un lago increspato che non riflette il cielo.

Lo yoga diventa allora, non un insieme di movimenti, ma un metodo sistematico volto alla riduzione e alla regolazione di tali fluttuazioni. Lo stato di “yoga” non è riducibile ai pensieri e alle emozioni, che cambiano di momento in momento, ma è dimensione più stabile e profonda della coscienza. Lo yoga, secondo Patañjali, si configura dunque come un processo di contemplazione orientato alla chiarezza mentale, non come una ricerca di benessere transitorio.

I quattro capitoli dello Yoga Sūtra

Lo Yoga Sūtra è diviso in quattro sezioni:

  1. Samādhi-pāda – descrive lo stato di concentrazione e contemplazione profonda.

  2. Sādhana-pāda – illustra il percorso di pratica, compreso l’Ashtanga (le “otto membra” dello yoga).

  3. Vibhūti-pāda – tratta dei poteri e delle capacità sottili che possono emergere, ma non come scopo.

  4. Kaivalya-pāda – parla della liberazione e della libertà ultima della coscienza.

Già questa struttura ci dice che lo scopo dello yoga non è la performance, ma l’evoluzione della coscienza.

Le otto membra dello yoga

Patañjali descrive un percorso graduale in otto tappe (aṣṭāṅga-yoga):

  1. Yama – disciplina etica verso l’esterno

  2. Niyama – disciplina personale

  3. Āsana – postura

  4. Prāṇāyāma – regolazione del respiro/energia vitale

  5. Pratyāhāra – ritiro dei sensi

  6. Dhāraṇā – concentrazione

  7. Dhyāna – meditazione

  8. Samādhi – assorbimento contemplativo

Le asana sono solo uno dei passi, e non il fine. Senza le basi etiche, senza lavoro sulla mente, la pratica fisica rischia di restare in superficie.

Yoga oggi: moda o via spirituale?

Oggi vediamo una proliferazione di stili, brand, correnti. Molte hanno portato benefici, ma spesso accompagnate da un linguaggio che riduce lo yoga a:

  • allenamento,

  • performance,

  • strumento di produttività.

Richiamare Patañjali significa ricentrare la pratica:

  • dallo spettacolo alla sincerità,

  • dall’estetica esteriorizzata alla trasformazione interiore,

  • dal “fare di più” al “vedere meglio”.

Come integrare la visione di Patañjali nella pratica moderna

Non è necessario diventare eremiti o studiosi accademici per onorare questa visione. Possiamo iniziare da piccoli spostamenti:

  • dedicare un momento della pratica non solo alle posture, ma anche al silenzio e all’ascolto;

  • introdurre una breve meditazione sulla respirazione all’inizio o alla fine della lezione;

  • riflettere su come viviamo fuori dal tappetino: relazioni, parole, scelte quotidiane.

Lo yoga restituisce il suo significato più profondo quando la pratica sul tappetino diventa il punto di partenza per una vita più autentica.

Conclusione

Se questa visione dello yoga – come via di trasformazione interiore e non solo come ginnastica – risuona dentro di te, puoi approfondirla nella pratica.
Nelle mie lezioni integro questi aspetti, per accompagnarti in un percorso graduale e autentico.

Se senti che è il momento di iniziare o di approfondire, sei benvenuta/o.

BIBLIOGRAFIA

Moors, Frans, Yoga-Sūtra di Patañjali. Traduzione e commento. Roma: Edizioni Magnanelli, 2008.

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